Schede descrittive micologia

Suillellus luridus

Suillellus luridus (Schaeff.) Murril

(= Boletus luridus Fries)

boletus luridus 395 

                                                   Vervò (TN) 12.9.1994                                                                                           Foto M. Gottardi 

Cappello: 6-15 (20) cm, carnoso, da emisferico a convesso; cuticola asciutta, fibrillosa, vellutata nei giovani esemplari, poi liscia e glabra, di colore variabile da giallastro-olivaceo a camoscio sporco, rosso-arancio, laterizio, macchiata di blu-nerastro ove ammaccata.

Imenoforo: tubuli da annessi a subliberi, giallo-olivacei, bluescenti, facilmente separabili dal cappello; pori piccoli, minuti, rotondi, inizialmente giallastri, poi color arancio, infine rosso-mattone, blu-nerastri allo sfregamento; sporata bruno-oliva scura.

Gambo: 8-15 (20) x 2-5 cm, cilindraceo o clavato, appuntito alla base, pieno, solido; superficie color giallo-cromo, giallo-arancio in alto, da rosso-carminio, rosso-rabarbaro a bruno-olivaceo verso il basso, facilmente macchiata di blu-nerastro al tocco, ricoperta fin quasi alla base da un reticolo marcato, a maglie poligonali allungate, di color rosso-vinaccia.

Carne: soda, poi molle nel cappello, fibrosa nel gambo, gialla, rossa sotto i tubuli (talvolta gialla, specie in esemplari a pori gialli o giallo-aranciati), rosso barbabietola alla base, con rapido ed intenso viraggio al blu scuro all’aria, poi impallidente su tonalità giallastro-olivacee sporche; odore acidulo-fruttato, sapore mite.

Habitat: è una specie termofila che cresce di preferenza su suoli calcarei, in boschi di latifoglie o misti, ai loro margini, nelle radure, in estate-autunno, comune.

Microscopia: spore (11) 12-13.5x(5.5) 6-7 µm, ellissoidi, lisce, guttulate, gialle al microscopio; pileipellis formata da ife a palizzata, con articoli terminali misuranti 30x3.5-6 µm ca.

Note: nell’ambito dei boleti a pori rossi si riconosce facilmente per la colorazione rossa della carne sotto i tubuli e per il vistoso reticolo sul gambo. Si tratta di un buon commestibile, ma solo dopo prolungata bollitura, in quanto contiene tossine termolabili, che vengono eliminate sotto l’azione prolungata del calore.

Materiale studiato:

Poggio S. Romualdo, presso Ostrya carpinifolia, 4.10.1990, leg. et det. M. Gottardi.

Poggio S. Vicino, ai margini di bosco di latifoglie varie, 22.9.1991, leg. et det. M. Gottardi.

Vervò (TN), loc. malga, su pascolo con presenza di Quercus pubescens, 12.9.1994, leg. et det. M. Gottardi.

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