Lactarius lignyotus
Fries
Località: Stava (TN) 2-9-2016 Foto Livio Agostinelli
Cappello: 25-55 mm. da convesso a spianato, con leggera depressione centrale attorno ad un umbone molto acuto nei giovani carpofori, poco carnoso, margine involuto poi disteso, cuticola asciutta finemente vellutata, dal colore bruno scuro fino al nerastro.
Lamelle: fitte, forcate, decorrenti e separabili, bianche poi crema, arrossano nei punti erosi e in seguito anneriscono.
Gambo: 45-100 x 6 -15 mm. pieno in origine, poi farcito e presto cavo, un poco attenuato alla sommità dove si evidenziano delle costolature lunghe fino a un cm. dovute alla decorrenza delle lamelle, liscio, fragile, concolore al cappello, vellutato, secco, con base rigonfia e biancastra.
Carne: sottile, spugnosa, elastica, di colore biancastro ma arrossante al taglio per poi assumere una colorazione rugginosa. Secerne un latice acquoso, scarso, mite che se isolato rimane bianco immutabile, ma che al contatto con la carne diventa lentamente di colore rosso laterizio. Odori e sapori miti.
Habitat: cresce preferibilmente nelle zone montane, sotto Abete rosso (Picea abies) nel periodo estate-autunno in ambienti muscosi e umidi.
Microscopia: spore 8,5-9,5 x 8-9 µm, globose.
Note: specie facilmente riconoscibile già sul campo per via del caratteristico umbone appuntito e per le lamelle che decorrono sul gambo assumendo una colorazione nerastra. In alcune località montane questo fungo viene consumato nel misto ma in letteratura non viene dato come commestibile.
Materiale studiato:
Località Stava (TN) in data 2 settembre 2016 in occasione del Raduno Studio GMN Ancona, in bosco muscoso di Abeti rossi, due soli esemplari.
Legit. e Det: Livio Agostinelli