Lycoperdon umbrinum
Lycoperdon umbrinum Pers.
Località Trentino-Canazei Foto Livio Agostinelli
Carpofori: di dimensioni medie-piccole alti 2,5-4,5 cm. x 2,5-5,0 cm. di diametro, tondeggianti, subglobosi, turbinati, di colore bruno cioccolato in varie gradazioni, ricoperto da corti aculei marroncini con punte scure, riuniti in fascetti piramidali tenaci ma detersili e che alla caduta non lasciano areole sull’ endoperidio.
Gambo: piccolo, tozzo, rastremato alla base , con colori più chiari.
Endoperidio: papiraceo, leggermente ruvido, poi liscio, di colore bruno-nocciola-bistrò.
Gleba: da giovane completamente bianca per poi assumere colorazioni brune e pulverulente a maturità. Subgleba da bianca a bianco-grigia con sfumature violette, di consistenza spugnosa, papiracea, sterile. Sapore mite gradevole, odore come di orzo torrefatto (bruciacchiato) ma a maturità il carpoforo diventa nauseabondo.
Habitat: specie associata ai boschi di conifere preferisce l’abete rosso dove cresce copioso in esemplari ravvicinati alla base dei tronchi, tra le radici affioranti e tra i residui legnosi, nel periodo fine estate- autunno. Fungo abbastanza comune nelle abetaie alpine.
Microscopia: Spore quasi sferiche 4,6 x 5,6 micron, con corto peduncolo, verrucose. Sporata bruno-oliva.
Note: trattasi di specie comune, confondibile con Lycoperdon molle che ha una colorazione più chiara e un quadro microscopico diverso nonchè la tendenza a crescere in boschi di latifoglie o misti. Tuttavia il caratteristico odore di “cereali tostati” di Lycoperdon umbrinum né agevola il riconoscimento sul campo. Commestibile, ma di scarsissimo valore, solo quando la gleba è bianca e soda.
Materiale studiato:
Località Trentino-Canazei (Italy) il 24 agosto 2014 in occasione del Raduno Studio organizzato dal G.M.N di Ancona, un gruppo di esemplari ravvicinati alla base di un Abete rosso.
Legit e Det. Livio Agostinelli